28.6.11

Le vere bombe sono le idee (Alexandros Panagulis)

Tra le tante esperienze politiche stimolate e 'piccole rivoluzioni' compiute da e con  il Laboratorio Giovanile Sociale, c'è sicuramente quella del Picchio, giornale scolastico promosso da alcun@ ragazz@ della Rete degli Studenti, nonchè di LGS. Tre edizioni hanno visto le stampe in questi mesi, con la collaborazione della CGIL, fedele supporto in tante nostre iniziative. Il giornale è stato distribuito in QUASI TUTTE le scuole superiori di Macerata, con una tiratura di diverse centinaia di copie e una diffusione davvero inedita nella nostra città.
Ecco il primo di una serie di articoli del Picchio che pubblicheremo nei prossimi giorni... Il cambiamento viene dal basso, e vogliamo moltiplicarne la portata...

Questo giornalino, questo editoriale, queste parole, saranno lette da pochi di quei ragazzi cui intendiamo rivolgerci, troppo occupati ad aprire la consueta pagina sportiva, troppo ignoranti o indifferenti per non capire in che razza di paese vivono. 
L’Italia non è più una democrazia, e chissà se lo sia mai stata: proprio in questo momento è in atto “un golpe strisciante”, come lo definisce Umberto Eco. “Quando una trasformazione delle istituzioni del Paese avviene passo per passo, è difficile dire che ciascuna, presa di per sé, prefiguri una dittatura. Si può dire che il lodo Alfano prefiguri una tirannia? Sciocchezze. E la legge intercettazioni attenta davvero alla libertà d' informazione? Ma suvvia». Ecco, le modificazioni della nostra Costituzione non si avvertono per singole leggi, non per i singoli tratti di un becero disegno, ma il popolo finisce per assorbire, indifferentemente e inesorabilmente, i cambiamenti prodotti dai governi. E non è finita qui; già Platone scriveva che la democrazia non è tale se il popolo non è educato, e io aggiungo, informato della verità; per cui come possono essere gli italiani a conoscenza della realtà dei fatti se un presidente del consiglio è padrone diretto da un lato e indiretto dall’altro della maggioranza dei media, dalle rete televisive ai giornali e alla radio?
Giorni fa discutevo con un’amica piuttosto pessimista sulla situazione attuale; il suo pensiero può essere così sintetizzato: ci ho provato, ma smetto di lottare contro il sistema perché è totalmente inutile, la gente non capisce e io devo pur vivere la mia vita. Tutto giusto. In tanti la pensano così. Io inizialmente le diedi ragione: chi te lo fa fare, di perdere tempo con inutili manifestazioni, volantinaggi, riunioni, insomma tentativi di smuovere un po’ le coscienze? Perché sacrificarsi per un gregge di pecore pronto perfino a ridicolizzarti quando ti batti per lui? 
Subito dopo, però, le risposi che da che mondo e mondo è grazie al sacrificio di pochi e testardi uomini che i regimi, le dittature, gli aberranti periodi della storia sono mutati, e che i popoli hanno potuto assaporare tempi di libertà. Perché in fondo, è questo l’unico modo di esistere quando sei un uomo, una donna, una persona e non una pecora del gregge: battersi anche se si capisce di battersi a vuoto, anche se si sa di perdere, come un folle Don Chisciotte lanciatosi contro i mulini a vento. 
Io non ne posso più nemmeno delle ideologie sbandierate come bandiere, come si sapesse davvero ciò che rappresentano, e per questo dovremmo tutti comprendere ciò che aveva capito Alexandros Panagulis, rivoluzionario e poeta greco, di cui trovate un articolo su questo numero.
Scriveva che “questa è l’epoca degli ismi. Capitalismo, comunismo, storicismo, sindacalismo, fascismo, socialismo, nazismo: e nessuno s’accorge che ogni "ismo" fa rima con fanatismo. Nessuno s’accorge che ogni ideologia non regge proprio perché diventa dottrina, e ogni dottrina cozza contro la realtà della vita, l’incatalogabilità della vita”, e diviene poi l’eterna, perversa, imposizione di regime. E semmai la libertà è l’unico “ismo” possibile.
Io non mi aspetto di veder realizzate velleità sociali, non il veder costruire una nuova idea di democrazia e nemmeno che queste poche parole vi facciano intravedere qualcosa o schiudere domande; io vi dico di cercare la vostra personale verità, ma di cercarla da soli, non prendete per buone le altrui opinioni, e non fatevi ingannare da quei governanti che gridano nelle piazze quando la parola Popolo la indossano come mutande. 
D’ora in avanti, a partire dal prossimo anno scolastico, il Picchio vi darà una ogni mese un buon motivo per indignarvi, e non solo: vi suggeriremo cosa potete fare, nel vostro piccolo, per cambiare questo paese. Buona lettura. E buona estate.

Leonardo Gironella - LGS e Rete degli Studenti Medi

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