30.11.10

Ddl Gelmini e mobilitazione maceratese

Il Ddl 1905 è passato alla Camera dei Deputati con 307 sì. L'Università pubblica, laica, accessibile, che ricerca e realizza, subisce un altro duro colpo.
Nei prossimi giorni approfondiremo l'analisi su quanto è successo in Italia ed a Macerata, sulle responsabilità ed i meriti politici delle persone, dei rappresentanti nelle istituzioni, nei giornali. Vorremmo dare voce a chi ci ha provato, a chi ha lottato, a chi ha provato a far nascere qualcosa laddove non c'era niente.
Intanto, un grazie ai tanti, tantissimi, che hanno combattutto e continuano a combattere per la difesa dei diritti degli studenti di oggi e di domani. Per un sapere comune. Per un mondo migliore, non che conserva ciò che c'è. Per dire essenzialmente che il sapere, come la vita, non è una merce.
Grazie a chi ha appeso oggi allo Sferisterio lo striscione "No Ddl Gelmini", perché nello stesso istante ha riportato Macerata in Italia (tra i movimenti che protestano ovunque) e sognato un'Italia diversa e migliore.

29.11.10

TV spazzatura e dignità lesa...

Che tristezza accendere la tv e trovare Barbara Durso che tratta per l'ennesima volta il tema della chirurgia estetica in studio con un chirurgo rigorosamente maschio che parla maneggiando le protesi al seno e spiegando come si mettono e cosa comportano e una ragazza, Francesca, maggiorata al seno in maniera indecente che travestita da oca appariscente mostra le sue "grazie". La Durso cita storie di chirurgia finite male, ematomi, silicone in eccesso, protesi rotte e al contempo ride e sorride sugli effetti della chirurgia così detta riuscita, esclamando: "ma che bello, le protesi anche al sedere??? ma è meraviglioso, signore scopro un mondo che non conoscevo!!!"

E' davvero triste e di una sufficienza incredibile trattare questi aspetti in questo modo, passando due messaggi:" rifatevi, è giusto e bellissimo, vi serve per sentirvi più donne" e " si rischia anche di morire, ma ne vale la pena per una 3!!!"

Inoltre la Durso tratta un caso di una sua amica famosa, Emanuela, che dopo una anoressia in cui aveva perso il seno, ha deciso di rifarselo ottenendo come risultato una emorragia interna. E la conduttrice esclama: mi sembra giusto dopo la tua malattia rifarsi il seno per uscirne".

Ma che inciviltà, che incompetenza e che modo stupido di fare televisione. Che cosa arriva alle donne che stanno a casa? che cosa arriva a quelle donne che magari hanno avuto una delusione, che sono nel periodo della manopausa e si sentono meno belle, meno giovani, a quelle donne che stanno soffrendo per un abbandono e che non riescono ad accettarsi???? ecco che cosa arriva, forte come un pugno in viso a 350 KM/H: se non avete il seno che donne siete? per avere un uomo dovete avere il seno e se ve lo rifarete starete meglio voi e avrete successo.

Poi la Durso passa di netto al caso di una ragazza affetta da labbro leporino grave, che ha vissuto così fino a 18 anni con enormi problemi. L'accostamento vine spontaneo: anche questa è chirurgia estetica ed è ben riuscita, fatta per necessità e con i suoi risparmi; con la voglia di ritornare normale. Ecco vedete che la chirurgia estetica serve????

E tutte quelle donne che stanno male perchè non si accettano o perchè questo mondo maschilista vede solo tette e culi, non fanno altro che dirsi: anche io ne ho bisogno, senza seno non risco a ster bene con me stessa, cado in depressione, rimango "zitella", allora magari rischi ma il seno me lo pago!!!!!

Che subdolo e indecente accostamento da fornire alle telespettatrici giovani e mono giovano che guardano e pensano che la chirurgia sia la soluzione ai loro problemi.

E il bello è che le donne ci credono anzi, sono loro a volerlo, a sognarlo e ad andare nelle trasmissioni a parlarne; ovviamente sempre come pazienti, quando al contrario l'esperto è il dottore maschio che rifà al donna secondo i canoni che il mondo maschile ama e ai quali la donna brama adeguarsi per sentirsi da esso voluta e accettata.

Donne come possiamo farci trattare così???? come possiamo perdere la dignità in questo modo???

27.11.10

GIORNATA ONU per i diritti del popolo palestinese

Oggi è la giornata ONU per i diritti del popolo palestinese, per dire che la Palestina esiste, che esiste un popolo che dal secondo dopo guerra ha iniziato a scomparire...lentamente spazzato via, accerchiato, murato, recintato, richiuso, oppresso. Un popolo tacciato di essere terrorista, antisemita, violento e armato. Un popolo che non vede riconosciute nessuna delle risoluzioni ONU, risoluzioni che Israele si arroga il diritto di non rispettare, con la complice indifferenza della comunità internazionale. Per questo popolo che piange e dispera la terra che ingiustamente gli è stata tolta, oggi si celebra questa giornata.
A Fiesole, Firenze, dalle 9.30 con Daoud Nassar e il racconto di come i contadini cerano di difendere la loro terra: Tent of Nations, Kifah Nasser e l'esperienza di donne che cercano di tessere una nuova vita, la cooperativa At Twani, Joi Ellison e il ruolo dei volontari, e in fine la proiezione del film Palestina Homeless.
Una giornata per non tacere, per gridare i diritti, per dimostrare come la resistenza parta dal basso.

Flash dall'occupazione a Filosofia

Da lunedi la facoltà di Filosofia di Macerata è in parte occupata da un'assemblea di studenti autonomi in mobilitazione contro il Ddl Gelmini 1905 in discussione alla Camera dei deputati e plausibilmente da votare martedi 30 novembre.
In questi giorni non abbiamo tenuto il passo con gli eventi che si sono susseguiti, le numerose assemblee, le proiezioni di film e le lezioni alternative, le mostre e i concerti; non abbiamo analizzato le forme della protesta, messo in questione i metodi e le pratiche;e soprattutto non abbiamo raccontato le emozioni ed i percorsi che hanno trovato posto all'interno di quella facoltà per poi diffondersi nella città.
Non lo abbiamo fatto perché il Laboratorio è elemento attivo di questo percorso, e alcuni di noi (chi aveva tempo, chi di noi ancora frequenta l'Università, chi ha scelto di impegnarsi in questa battaglia per il nostro Ateneo oltre che contro un Ddl che precarizza la vita, mercifica il sapere e aziendalizza l'Università) che hanno direttamente occupato e stimolato questi processi non hanno avuto il tempo per scrivere.
Dico solo che l'aria di questi giorni era quella che piace respirare, della fame di vita, del desiderio di stare assieme e di farlo anche per una causa comune.
Non aggiungo altro, dato che in questo periodo ci si diverte a strumentalizzare ogni azione, ogni momento condiviso e partecipato dalle associazioni. Persino i volantini.
Mi limito a segnalare alcuni articoli, che hanno permesso di dire "anche Macerata c'è" in una battaglia di civiltà, per la difesa dei diritti allo studio ed all'autonomia del sapere.
Ai prossimi giorni i riflessioni e programmi.
Vi invito a cercare anche su Messaggero e Carlino, dove sono usciti interventi ogni giorno e in particolare un articolo oggi, 26 novembre, che è andato sulla prima pagina del quotidiano... In ultimo, segnalo il link del Movimento su facebook:
Saluti
Stefano

25.11.10

eccomi sono mia

".....Sono queste strutture psicologiche che portano la persona di sesso femminile a vivere con senso di colpa ogni suo tentativo di inserirsi nel mondo produttivo, a sentirsi fallita come donna se vi aderisce e a sentirsi fallita come individuo se invece sceglie di realizzarsi come donna".
Quando nel dopo guerra fu lanciata sul mercato italiano la lavatrice, elettrodomestico ormai imprescindibile, la pubblicità che promuoveva questa rivoluzione della vita casalinga recitava così: donne avrete più tempo per voi...
Nonostante l'invitante prospettiva che avere una lavatrice potesse migliorare la vita della donna, non solo fisicamente e da un punto di vista organizzativo, ma anche socialmente, visto che le si prometteva che con quella meraviglia avrebbe avuto molto più tempo da dedicare a se stessa, le vendite non decollarono per un pò, tanto che i produttori e i promotori stentavano a credere che in USA fosse stato così facile mentre in Italia no.
Che cosa non funzionava? perchè le donne italiane non la comperavano???perchè non recepivano il fantastico messaggio lavatrice uguale più tempo per voi stesse???
Di sbagliato c'era una cosa fondamentale:il messaggio persuasivo non era tale.
Quando successivamente la pubblicità fu cambiata recitava: comperate la lavatrice donne, avrete più tempo per dedicarvi ai vostri figli, a vostro marito e alla cura della casa.
Il mercato ebbe finalmente l'atteso decollo.
Non era la cura di se stesse che stimolava la voglia di avere una lavatrice, ma il fare leva sul senso di maternità, sulla figura della brava moglie perfetta, che faceva pendere l'ago della bilancia in favore dell'elettrodomestico.
Ci sono tutta una serie di violenze che la donna è costretta a subire ogni giorno, ma forse quella che fa male di più è la negazione del suo essere individuo. E ci sono violenze che mettono fine alla vita delle donne, ma forse quelle che fanno più male sono le spinte a identificarsi fin da bambine con un mondo che è solo rosa e la non possibilità di accedere a un mondo che è solo blu. E queste violenze fanno ancora più male quando sono le stesse donne a non riconoscerle sulla loro pelle...
Come se le donne fossero state create solo per dire "eccomi sono tua" e mai "eccomi sono mia".

Valentina

24.11.10

Università aperta a Filosofia.

Riportiamo, senza ulteriori commenti, la piattaforma programmatica degli studenti che hanno occupato la facoltà di Filosofia a Macerata da ieri, lunedì 22 novembre. Siamo con loro. Fisicamente e politicamente.
Il Movimento studenti Macerata, ha deciso di continuare il progetto “Università Aperta” occupando l’aula magna e autogestendo l’atrio della facoltà di Filosofia come forma di protesta nei confronti del DDL 1905/2009 c.d. Gelmini, in discussione durante questa settimana alla Camera dei Deputati, poiché prevede la progressiva aziendalizzazione del modello universitario italiano e la riduzione della rappresentanza studentesca negli organi decisionali dell’Ateneo.
Durante il primo giorno effettivo di occupazione dell’aula sono state fatte lezioni di “altra cultura” su temi cari non solo agli studenti ma a tutta l società: la cultura tra saperi ed erudizione
L’assemblea giudica, inoltre, deleteria la politica finanziaria del Governo che prevede un taglio di 1,4 miliardi di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università e impone una riduzione del Fondo Ministeriale del Diritto allo Studio che passa dai 196 milioni di euro del 2009 ai 90 milioni del 2010, fino ad arrivare a 12.939.000 euro per il 2013.
Si rivendica inoltre:
-un'aula autogestita dagli studenti in ogni facoltà al fine di promuovere attività extra didattiche che permettano il confronto e il dialogo e iniziative che diano spazio alle esigenze degli studenti.
-il prolungamento dell’orario d’apertura di almeno una biblioteca fino alle ore 23.00, facendo in modo che venga autogestita dagli studenti senza oneri per l’Università.
-la rimodulazione del finanziamento per le attività culturali degli studenti, al fine di favorire forme di ricerca alternative.
Si richiede al Senato Accademico di intervenire presso le sedi competenti al fine di non adottare i provvedimenti previsti dal DDL 1905\2010 e di portare avanti le istanze degli studenti.

Movimento studenti Macerata
Per info dalla Facoltà occupata Francesco: 338.3428553

20.11.10

CHI E' HANDALA

CHI E' HANDALA

Si è appena conclusa la settimana dei diritti dell'infanzia, la campagna simbolicamente chiedeva di mettere sul profilo facebook la foto di un cartone animato, molte radio lo hanno ripetuto citando lo spot dell'unicef: io e tu mai nemici.

Anche Handala è un bambino e rappresenta i bambini dei campi profughi palestinesi, che di diritti ne hanno ben pochi....

Se tutti i bambini, come cita lo spot Unicef, sono uguali, che dire dei bimbi palestinesi??? come loro tanti altri nel mondo non hanno diritto all'infanzia, con questo articolo e vogliamo ricordarli tutti e sperare che Handala un giorno possa girarsi e non trovare più muri ma strade, ponti, case...

Handala è il protagonista delle vignette di Naji al-'Ali, un artista palestinese nato nel 1937 ad ash-Shajara, uno dei 480 villaggi distrutti con la Nakba, la Catastrofe del 1948. La Nakba comporta la perdità di oltre metà dei territori palestinesi sui quali viene istituito lo Stato ebraico e costringe alla fuga 750,000 profughi. Naji al-'Ali ha 10 anni quando con la sua famiglia viene espulso dalla Palestina e si rifugia nel campo profughi di 'Ayn al-Helwe, nel Sud del Libano.

“Lì, la vita era al limite della dignità umana, vivevamo in sei in un’unica tenda, la metà della quale era stata trasformata in una sorta di spaccio dove mio padre vendeva le sigarette, gli ortaggi ed altri oggetti di poco valore”.

Ghassan Kanafani, nel 1961, comincia a pubblicare le vignette di Naji al-'Ali nel giornale al-Hurriyya, ma è solo nel 1969, in seguito al suo traferimento in Kuwait, che fa la sua comparsa il personaggio di Handala, un bambino scalzo, con l vestiti rattoppati e le mani dietro la schiena che osserva il mondo che lo circonda:

“Lo disegnai come un bambino brutto, con i capelli come quelli di un riccio perché il riccio usa i suoi capelli come un’arma. Handala non è un bambino ben pasciuto, capriccioso e spensierato, è a piedi nudi, come i bambini dei campi profughi. In quanto povero non ha nulla da perdere. Non accetta compromessi, è un oppresso, ma non gli mancano le forze per affrontare e combattere tutte le forme di oppressione. Handala ha 10 anni, l'età che avevo io quando ho lasciato il mio villaggio. Continuerà ad avere 10 anni finché non farà ritorno a casa sua, in Palestina: solo allora potrà riprendere a crescere."

da http://www.losguardodihandala.org/CHIHANDA.html

19.11.10

rEsistere: i pensieri

C'è un fermento, una voglia di cambiare, una voglia di sognare e realizzare che forse non trovano spazio nelle pagine dei giornali, nei dibattiti politici, nelle sedute dei programmi di approfondimento, ma si manifestano chiari e decisi nelle parole e negli sguardi di chi vuole cambiare il mondo partendo da se stesso. Sono i giovani che ieri sera hanno provato a mettere insieme esperienze, sogni, frustrazioni e azioni, perchè sono stanchi di resistere stipati in scomode e poco veritiere classificazioni, che li vedono studenti irriverenti, bamboccioni consenzienti, precari svogliati, universitari inadempienti, giovani talentuosi in panchina. Sono giovani che hanno manifestato la loro determinazione ad Esistere perchè ne hanno il diritto, ed hanno molto da dare in termini di idee, creatività, alternative, forza, concretezza.
Ieri sera, ciascuno secondo i propri bisogni, da ciascuno secondo le proprie possibilità, parafrasando Marx, abbiamo iniziato a tessere quella tela di relazioni, sensazioni ed emozioni, che possono portarci ad agire per creare qualcosa insieme.
Quando si riescono a coniugare contenuti di portata prettamente culturale, quando si riesce a parlare di sociale e socialità, quando si mettono insieme nozioni e riflessioni politico-economiche e a questo si aggiungono esperienze personali, dentro e fuori quei massimi sistemi che spesso non si calano nella vita delle persone, stiamo intrecciando Politica e Vita. Lo stiamo facendo dando alla prima il respiro ampio del vivere comune, della necessità di riappropiarci delle relazioni, del valore della comunità, della partecipazione, riducendo la distanza tra le dinamiche poilitiche e le persone. Siamo sulla trada giusta. Stiamo provando a diventare attori della nostra vita e non solo, stiamo cercando di incidere sulla partecipazione attiva, in un territorio che non sempre ne avverte l'urgenza e la portata vitale. Stiamo quindi tentando un teatro sperimentale, quello dove il pubblico diventa protagonista, e la distanza tra spettatori e attori si accorcia fino a svanire.
Questa la prospettiva, questo il sogno e come tutti i sogni, forse ancora carico di eccessive sfumature; dobbiamo calibrare il tiro, ma sicuramente Resistiamo perchè esistiamo e Resistiamo noi che Esistiamo.
Abbiamo iniziato un percorso, abbiamo la forza per portarlo avanti, non sarà certo questo l'arrivo ma l'inizio. Lo si può fare partendo dalle nostre pratiche,dal nostro modo di essere altro, diversi: diversi come tutte le diversità non riconosciute. Eretici.
grazie a tutti LGS

17.11.10

rEsistere: fase 2. Assemblea dei Giovani a Sinistra di Macerata


rEsistere, fase 2.
GIOVEDI 18 NOVEMBRE, alle 21.45 all'Arci, in Via Verdi 10, c'è un importante appuntamento per tutt* coloro che vogliono lavorare per migliorare la città di Macerata: come studenti, come lavoratori, come universitari, come semplici giovani cittadin.
E' il momento di fare il punto, di capire come mettere ulteriormente insieme, collaudare, intrecciare i tanti percorsi avviati in città. La Rete degli Studenti-Medi nelle scuole superiori che sta costruendo qualcosa di inedito per proporzioni e qualità della proposta politica; i movimenti nel mondo universitario, colpito scriteriatamente dai possibili tagli al Diritto allo Studio, in attesa del Ddl Gelmini, e col rischio di subire un ridimensionamento anche politico con la riorganizzazione regionale della governance; il mondo del lavoro, sull'onda lunga di una crisi che sta imponendo una riorganizzazione tutta a discapito del lavoro, sia fisico che cognitivo.
E' possibile fare qualcosa, partendo dal basso, valorizzando quanto già c'è ed esaltando con nuove pratiche le collaborazioni tra realtà anche diverse?
L'assemblea non è altro che questo: provare a capire la situazione in cui siamo immersi, mettere in comune (e dunque educarci ad ascoltare) i problemi di altri, di altre classi e altre persone; organizzare in autonomia eventi, situazioni, proteste per provare a migliorare la situazione.
Il Laboratorio si pone come un luogo per tutto ciò. Un luogo 'il più ospitale possibile'.

15.11.10

Laboratorio scuole superiori, parte V: Liceo Classico.

Pubblichiamo il programma del quinto, ed ultimo, istituto superiore: il Liceo Classico. Questa scuola si caratterizza per un numero relativamente ridotto di studenti e studentesse (400 circa) in costante calo da anni. Tuttavia, negli anni passati è stato il centro di alcuni importanti passi fatti in direzione del recupero della coscienza critica nella scuola: la critica al Ddl Gelmini nel 2008, delle buone assemblee d'istituto, il rifacimento della facciata della scuola (e i problemi strutturali?), l'avvio di progetti di doposcuola o cultura alternativa.
Tuttavia, la partecipazione agli eventi risulta ridotta, e non si esce dallo schema tipico: studente del Classico=secchione=poco interessato ai problemi.
Per rompere questo stupido pregiudizio, figlio probabilmente del modo Ottocentesco di vivere quella scuola da parte di alcuni prof, ecco una lista che fa della partecipazione e della cultura alternativa la propria prassi e proposta. Non approfondisco ulteriormente, perché ritengo che il programma sia sufficientemente chiaro. Potremmo dire: non c'è percorso politico e culturale che possa essere fatto da soli...
I candidati:
Gigli Cesare
Mattiacci Valeria
Porfiri Diego Federico
Cingolani Chiara
Compagnucci Matteo
Cagnoni Camilla
Proposte:
-chiedere un'assemblea di istituto al mese, impostandole in una maniera diversa da quelle degli altri anni, ma questa è un'idea mia poi dovrei vedere se è fattibile oppure no, sempre se ottengo il numero di voti necessari.
-organizzazione di un cineforum ed un "club del libro" pomeridiano da fare una volta al mese nei locali scolastici.- Spronare i professori all'utilizzo della lavagna multimediale che è stata comprata quest'anno ed anche al laboratorio di chimica
-organizzare la settimana culturale con dei corsi a cui possono partecipare ragazzi delle varie classi, e non fatti all'interno della classe. (l'anno scorso avevamo dovuto fare i "corsi" della settimana culturale all'interno delle nostre classi, perchè il preside aveva preferito evitare possibili "mescolanze" tra noi ragazzi, per quella storia della suina)
-ripristinare il giornalino scolastico "Sciarada"
-aprire una pagina (pensavamo anche su fb) del liceo, dove tutti possono esprimere opinioni, critiche etc etc..
Ringrazio Camilla per la celerità nell'inviarmi il materiale... E buona fortuna ragazz*...
Stefano

7.11.10

rEsistere!





Ecco un'altra iniziativa del LGS - Laboratorio Giovani a Sinistra.


Scegliere di declinare, mescolare assieme, i verbi Resistere ed Esistere significa porre l'accento sulla connessione tra la Politica e la Vita; significa anche contestare aspramente un mondo (politico, sociale, etico, relazionale) che sacrifica i diritti ed i rapporti umani, calpesta la dignità e riduce a macchinazione, a scuola come sul posto di lavoro. Resistere, oggi, al sopruso, all'ingiustizia, all'estraneazione nel mondo del lavoro, contestando le nuove marginalità, la decomposizione del mondo sociale e relazionale, l'autoreferenzialità della politica, la violenza dei rapporti tra generi, tra ruoli, tra generazioni, significa riaprire uno spazio di Esistenza, di comunità e condivisione, di autenticità: convinti che il mondo, il mondo intero, si possa cambiare! E lo si possa fare partendo dalle nostre pratiche, dal nostro modo di essere altro, diversi: diversi come tutte le diversità non riconosciute. Eretici.

Ecco quindi che anche una festa può essere il luogo dell'autenticità, se non smette di ricordare questo nesso tra la resistenza al potere, al sopruso, e la richiesta di originalità, di messa in comune, di esistenza condivisa.

Allo stesso tempo, proprio perché crediamo che non ci siano libertà e liberazione se non per tutt*, proponiamo di ricreare dei momenti di analisi e battaglia politica comune, partendo dall'assemblea del 18 novembre "Giovani a Sinistra", connessa indissolubilmente con la festa dell'11.

2.11.10

Raccontare il viaggio in Palestina del team di Peacebuilding "Ricucire la Pace 2010"

Tutte le persone incontrate in Palestina ci hanno lasciato con due frasi: "Non c'è pace senza giustizia" e "Siete voi la nostra voce: raccontate".
Incontrando questa realtà puoi percepire queste due urgenze, le vivi sulla tua pelle, le tocchi con mano, non puoi non vederle...perchè quei muri, quei posti di blocco, quelle case, quelle strade, hanno i nomi della gente che hai incontrato.
Sulla scia dei link e degli articoli pubblicati in precedenza da questo laboratorio, siamo lieti di invitarvi a partecipare all'evento che si terrà GIOVEDì 4 NOVEMBRE ALLE ORE 21.30 presso la sala Sala Polifunzionale dell'Arci di Macerata: Raccontare il viaggio in Palestina del team di Peacebuilding "Ricucire la Pace 2010", con la presenza del presidente di Pax Christi, e promotore dell'esperienza, Nandino Capovilla.
Attraverso il racconto diretto di due ragazzi del laboratorio che hanno partecipato al team, che abbiamo avuto modo di seguire questa estate con la costante pubblicazione dei report e delle notizie che essi stessi mandavano dalla Palestina, potremo spostare lo sguardo su una realtà tanto difficile quanto taciuta, mal raccontata e spesso strumentalizzata, per tentare di comprendere e riflettere insieme.
Vi invitiamo quindi a partecipare sia che siate curiosi, informati, scettici, amanti di queste terre, studiosi, critici o completamente digiuni sull'argomento, per condividere un'esperienza importante quanto dura e sconvolgente e dare spazio a domande, proposte e discussioni.






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1.11.10

17 novembre - Giornata internazionale di mobilitazione studentesca

Il 17 novembre del 1939 gli studenti cecoslovacchi furono vittima di un eccidio nazista che aveva l'intento di reprimere le mobilitazioni contro la guerra. Il 17 Novembre 1973 l'occupazione del Politecnico di Atene venne sgomberata dai carriarmati dei Colonnelli. Sempre i carri armati furono lo strumento di repressione per gli studenti cecoslovacchi nel 1989.

L'assemblea studentesca internazionale di Mumbai nel 2004 ha rilanciato la data del 17 novembre, non solo come una data commemorativa, ma come la giornata internazionale di mobilitazione studentesca.
L'assemblea nazionale dei movimenti e delle lotte sociali uniti contro la crisi ha rilanciato la data del 17 novembre come una giornata centrale per la mobilitazione.

Il 17 Novembre, ci mobiliteremo in tutt'Italia, in contemporanea a manifestazioni in Europa, in Sud America, in Asia, in tutto il mondo. Per il diritto allo studio, per il libero accesso ai saperi, contro la precarietà.