Ringraziamo ancora Martina e la Libreria Leggimi di Ancona per la recensione del testo di Stefano Benni.
Scrivere qualcosa di un libro di Stefano Benni è estremamente difficile e forse ha davvero poco senso. Perché bisogna leggerlo. Punto. Non c'è descrizione, frase, recensione che renda davvero l'idea. E chi ha avuto a che fare con libri di questo geniale autore capirà senza dubbio che cosa intendo. Questi ot...to monologhi per voce femminile sono comunque eccezionali. Ti fanno ridere, pensare, commuovere, incazzare; ti "smuovono". E tutto questo in appena 92 pagine. Alcune di esse sono forti, altre nostalgiche e delicate, altre assolutamente esilaranti, o assurde. In fondo non sono così diverse dalle donne stesse. Non sono così diverse dal variegato e complesso mondo femminile. Non c'è bisogno di elencare una ad una le 8 protagoniste dei monologhi: ci si può solamente limitare a dire che esse rappresentano, con eccessi e caricature, alcuni aspetti, negativi e positivi, della femminilità contemporanea. Ma non è tutto qui: richiami alla politica odierna, riflessioni sulla vecchiaia e sul senso di solitudine dei nostri anziani, sulle aspirazioni delle nostre giovani ragazze, sulla tragicità dei nostri tempi, sull'assurdo dei nostri schemi. Mi sentirei di segnalare due parti in particolare che mi hanno conquistato completamente: il monologo di Beatrice e la canzone per Fabrizio De André. Beatrice è proprio lei, quella di Dante, quella cantata e resa famosa dal poeta. Ora è lei a prendere la parola e a raccontare la sua verità. Sette pagine di pura genialità e assoluta comicità. Splendide. La canzone per De André rappresenta l'altro lato dello scrittore: quello lirico, profondo, poetico. Si tratta effettivamente di un componimento che De André avrebbe dovuto mettere in musica. Ma questo non accadde mai, perché morì.Leggete Le Beatrici. Assolutamente. Non c'è molto altro da dire.
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