Sono un’insegnante di sostegno, supplente, con contratto a termine.
Ieri la ministra della mia categoria, colei che dovrebbe rappresentarmi, e colei da cui mi dovrei sentire protetta, è intervenuta nel programma “Che tempo che fa” in un’intervista che non merita di essere chiamata tale, a mio modesto avviso, in quanto altro non è stato che una tribuna politica.
Ho cercato e, con fatica, trovato il coraggio di ascoltarla e dopo imprecazioni e mal di stomaco per l’umiliazione e per la rabbia, provo a passare in rassegna i vari concetti e argomenti trattati dalla Gelmini. Vorrei farlo portando la mia testimonianza diretta, parlando di fatti quotidiani del mio lavoro.
Si parla di eccesso di personale: ci sono più insegnanti che carabinieri. Bhè…me ne compiaccio. Uno Stato in cui è lasciato più spazio alla cultura che alla paura è uno stato che mi rappresenta! Ma la ministra non la pensa così, sembrerebbe che le forze dell’ordine le stiano più a cuore! Che abbia sbagliato ministero?
Ma scendiamo nei fatti: nella mia scuola manca, a causa dei tagli, una figura docente (eppure non ci sono stati licenziamenti a sentir parlare lei!). E che sarà mai, una sola!? Una in più una in meno…Le conseguenze? Non esistono più compresenze, momenti in cui la tanto acclamata qualità emergeva, in quanto, ad esempio, si divideva la classe e si sfruttava l’aula di informatica, dove è impossibile andare con l’intero gruppo, perchè i pc sono 6, al massimo 7, quando il settimo decide di funzionare; oppure si organizzavano gruppi di rinforzo, in cui anche i ragazzini che necessitavano di più tempo, potevano raggiungere gli altri negli apprendimenti.
Una seconda conseguenza va a cadere sulle spalle dei bambini con disabilità, le cui preziosissime ore (che purtroppo sono sempre troppo poche) vengono utilizzate dalla scuola (che si trova costretta ad adottare questi rimedi) per coprire l’orario scolastico. Ma tanto, come dice lei, ci sono nella scuola disabilità inventate. Ma non si rende conto del dramma familiare che può esserci dietro all’accreditamento della disabilità? Come si può fregare su una cosa del genere?
Va bè…ma il punto è che si aveva bisogno di piazzare del personale, la scuola in fondo è un ammortizzatore sociale. Con questa affermazione ha praticamente demolito la credibilità della nostra classe, umiliandola e screditandola, accusandoci praticamente di parassitismo. La competenza, la passione nel lavoro, la dedizione sono scomparsi di colpo. Ma lei ha un rimedio anche a questo! Gli insegnanti potranno mostrare la propria preparazione, perche verranno valutati! Ma valutati in base a cosa? In base ai risultati, ovvero in base alle nozioni che riusciremo a trasferire nelle teste degli allievi.
Il ruolo del’insegnante, pieno di sfumature che vanno dalla pedagogia, alla psicologia all’educazione civile, svilito a un wikipedia con braccia e gambe.
Il docente è innanzitutto educatore. Ma questo come faranno a valutarlo???
La scuola quindi ridotta a una corsa ai voti, alla competizione. Senza prendere affatto in esame la generazione dei ragazzini con cui ci troviamo a lavorare: una generazione ricca di contenuto e di sensibilità, che non accetta come forma educativa quella dell’autoritarismo.
Parliamo di questo!Della necessità di cambiare rotta pedagogica!
Ma non può saperlo questo la ministra, non è del mestiere!
lucia
A questo proposito...
RispondiEliminahttp://www.ilpost.it/2011/03/14/tutte-le-balle-del-ministro-gelmini/2/
Michele.