14.4.11

Vittorio Arrigoni è morto.

Vittorio Arrigoni è morto. Non ci sentiamo di scrivere più di quanto abbiamo riportato ieri, per cui segue l'articolo scritto dopo il sequestro.


Come un fulmine ci colpisce il sequestro di Vittorio Arrigoni, operato si dice da una gruppo salafita islamico, ma probabilmente pianificato dai servizi segreti israeliani.

Vittorio rappresentava la voce italiana di Gaza, l'unico nostro concittadino rimasto nella Striscia durante i bombardamenti israeliani del 2008-2009. Continuamente informava dal suo blog su quanto accadeva a Gaza, e negli ultimi giorni denunciava i continui attentati e bombardamenti israeliani (vedi: http://guerrillaradio.iobloggo.com).


Il Laboratorio era costantemente aggiornato e informato via mail di quanto accadeva.


Famoso fu un suo video di risposta alle dichiarazioni di Saviano pro-Israele.


Riportiamo di seguito l'articolo scritto da www.infopal.it, uno dei siti più affidabili sulla questione palestinese, con cui collaborava anche Vittorio Arrigoni.


InfoPal. Vittorio Arrigoni, il noto attivista italiano dell'Ism, che vive a Gaza ormai da anni, è stato rapito da un gruppo salafita, denominatosi "Hisham as-Su'eidani": http://www.youtube.com/watch?v=gCyA7A4pDXc&feature=youtu.be Dal messaggio diramato nel sito, sembra che Vittorio sia in mano a un gruppo salafita legato ad al-Qa'ida. Il video mostra Vittorio bendato e con delle abrasioni.

Il testo del messaggio minaccia l'uccisione dell'attivista entro le prossime 30 ore se il governo Hamas non rilascerà dei salafiti rinchiusi in carcere. Il ministero degli Interni del governo di Gaza ha confermato la notizia e ha fatto sapere di aver avviato le ricerche, ma non ha escluso che il sequestro coinvolga realtà esterne alla Striscia di Gaza. Al-Qa'ida a Gaza?

Fonti ufficiali del governo di Gaza hanno dichiarato alla nostra redazione che non esiste alcuna organizzazione legata ad al-Qa'ida a Gaza, ma si tratterebbe, invece, di una realtà creata dall'intelligence israeliana per fomentare conflitti interni a Gaza, che si avvale di "manovalanza" locale, indottrinata e convinta di rappresentare il network di Bin Laden.

"Tutti i gazesi sanno che questa organizzazione non esiste davvero - ci ha spiegato un collega al telefono -. Ci sono degli individui che si dichiarano suoi aderenti, ma il regista è Israele. Questo gruppo 'salafita' ha rapito Arrigoni per chiedere la liberazione di loro commilitoni imprigionati.

Ma perché proprio un occidentale? Un italiano? Piuttosto, per far pressioni sul governo di Gaza, avrebbero potuto rapire un militante o dirigente di Hamas. Purtroppo, noi temiamo che dietro ci sia Israele, che vuole spaventare gli attivisti della Freedom Flotilla2, in partenza il mese prossimo. C'è molta rabbia tra la gente di Gaza: tutti conoscono e apprezzano Vittorio".

Il nostro augurio è che Vittorio possa tornare a fare il suo lavoro, per la libertà dei palestinesi e la giustizia in a Gaza e in Medioriente.

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