Il termine campo di concentramento è stato usato inizialmente per descrivere campi costruiti dal Regno Unito nella seconda guerra borea in Sudafrica. Tuttavia, il termine ha perduto molto del suo significato originale dopo la scoperta dei campi di concentramento nazisti e da allora il suo significato precipuo è stato quello di luogo di patimenti e sofferenza, lavoro forzato e, soprattutto, di morte. È stato calcolato che 15.000 campi furono installati in stati dell'Europa occupati dalla Germania nazista, non tenendo conto di piccoli campi creati ad hoc per la popolazione locale. Il totale delle vittime ammonta a circa 6 milioni di morti dal 1933 al 1945 (la somma algebrica dei dati qui sopra riportati, tenuto conto delle note, dà 5.919.482). Queste morti sono concentrate per la stragrande maggioranza dal 1939 al 1945; infatti se si contano le vittime dei campi già attivi prima del '39 si arriva "solo" a 370.000 (ed è anche da notare che questa è una cifra totale, che riguarda strutture attive ad es. dal 1933 al 1945: nella cifra in sé non c'è indicazione se queste vittime siano state uccise prima del '39 o dopo).
http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_campi_di_concentramento_nazisti#Lista
Oggi nel giorno della memoria, vogliamo ricordare le tante, troppe vittime di quel progetto indicibile che ha visto la morte di innocenti, tra i quali ebrei, slavi, rom e sinti, dissidenti tedeschi, polacchi, comunisti, omosessuali, testimoni di geova e pentecostali. Non possiamo dimenticarli e dobbiamo continuare a studiare come si sviluppò quel progetto, non la follia di un pazzo, ma la calibrata azione di un regime, per indignarci di fronte ai tanti genocidi che si consumano oggi e che si sono consumati nel silenzio dell'indifferenza.
Nel mondo sono incorso 24 conflitti: Medio Oriente, Asia, Africa, Europa, America Latina. Senza considerare i muri che ci sono nel mondo e che fisicamente dividono, uccidono e favoriscono l'odio, primo fra tutti quello costruito da Israele ai danni dei Palestinesi: più di 700km.
Con la consapevolezza che non possiamo celebrare la giornata della memoria senza pensare a quelli che sono i genocidi di oggi, i campi di concentramento e di sfruttamento del mondo occidentale, i discriminati per le loro idee, le convinzioni sessuali e le credenze religiose, gli stili di vita. E' fondamentale essere capaci di indignarci di fronte a queste situazioni, di fronte a chi in questo mondo non ha diritti e continua a non averli nel silenzio colpevole di chi sa ma non si mette in gioco per cambiare le cose, di chi sa ,ma sfrutta la situazione, di chi sa ma fa finta di non sapere per non mettere in discussione le sue certezze, di chi sa ma preferisce sia così.
Ecco, credo sia questo il modo per celebrare dignitosamente questa memoria importante e sempre viva, viva affinché possiamo essere capaci di vedere e agire, con coraggio e convinzione, consapevoli che non serve a nulla ricordare una tragedia simile se permettiamo in silenzio che anche oggi accada la stessa cosa....
Valentina
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