19.1.11

Fiom e Laboratorio per i diritti e il lavoro.

Ieri sera si è tenuto l'incontro promosso dal Laboratorio Giovanile Sociale "Da Mirafiori a Macerata: cosa significa essere operai oggi". Un momento di autoformazione collettiva, di ascolto delle parole del lavoro di fabbrica.
Sono intervenuti, in maniera assolutamente spontanea e orizzontale, Rossella Marinucci -coordinatrice cittadina della Fiom- e alcuni operai della Faggiolati, azienda in cui il Laboratorio ha stimolato processi di partecipazione attiva attraverso il tesseramento alla stessa Fiom.
-
Tutti quanti siamo usciti arricchiti da un incontro originale, di ascolto prima che di proposta, attraverso il quale si è messa a fuoco la condizione dell'operaio di fabbrica, anche attraverso le parole del sindacato che di più, in questi anni, ha lavorato per la difesa dei diritti dei lavoratori. Le 40 persone presenti, quasi tutte di età inferiore ai trent'anni, hanno così dato via ad un incontro vivace, confrontandosi fino a mezzanotte sui modi per collaborare, mettere assieme le esperienze-sofferenze-resistenze che ciascuno di noi vive sul posto di lavoro, all'Università, a scuola, nel mondo della cultura.
E' emersa l'urgenza di lavorare in maniera specifica nel territorio, continuando a costruire momenti analoghi di autoformazione, ipotizzando anche una reciproca contaminazione, laddove gli studenti possono entrare nelle fabbriche e gli operai riunirsi nelle aule universitarie.

L'esigenza del cambiamento radicale che si attua a partire dalle nostre pratiche quotidiane, propriamente politiche e non, in un tentativo di nuova ricomposizione sociale e politica che mette al centro il territorio, nel tentativo di mettere in moto un circolo positivo di nuove relazioni, nuovi momenti in comune, riappropriazione degli spazi, del lavoro, e dei saperi di tutti.

La grande partecipazione ci ribadisce l'urgenza di lavorare in mezzo alla gente e ci stimola la speranza di poter cambiare qualcosa, facendo del lavoro in rete il fulcro di un percorso condiviso che ha nel Laboratorio, indiscutibilmente, il suo punto di riferimento cittadino.
-
Una parola sul Laboratorio Giovanile Sociale: le tensioni sociali accumulatesi negli ultimi mesi, l'incapacità della politica di rappresentare le istanze di nuove soggettività che chiedono diritti e dignità, hanno come contraltare, a Macerata, il lavoro di tant* giovan* lavoratori/trici e student* che con il Laboratorio stanno costruendo la possibilità concreta di lavorare in rete, di mettere in pratica forme politiche nuove, dal basso e in ascolto. Il Laboratorio, con questo incontro, si ripropone come punto di riferimento dell'iniziativa politico-socio-culturale cittadina, in quanto riesce ad articolare una proposta politica che include senza subordinare, condividere con gli altri senza espropriare; e anzi, nei tanti "mondi" di Macerata riesce ad essere anche il lievito dentro la mobilitazione di specifiche classi sociali, siano esse operaia, studentesca o universitaria.
Non possiamo fermarci ora. Anzi, mai come adesso urge rilanciare l'iniziativa sul territorio, rideclinando positivamente e praticamente termini come cambiamento radicale, accoglienza, dignità delle persone, comune, condivisione, arte...

Stefano

Nessun commento:

Posta un commento