Abbiamo lanciato un paio di settimane fa un primo incontro tra alcune realtà del territorio maceratese che lavorano attorno ai beni comuni: il lavoro, gli spazi, il territorio, le risorse. Ecco un primo elaborato, assolutamente provvisorio, che prova a configurare un orizzonte di principi che sia in grado di collegare, tessere una rete fatta di persone e comunità che collaborano per trasformare l'attuale sistema politico, economico, relazionale. Fedeli al fatto che l'informazione, come la politica, diviene bene comune quando condivisa, riportiamo di seguito un primo elaborato che sarà sottoposto alla costituentesi Rete per i beni comuni.
Negli ultimi tempi si è affermato un principio generale: che alcuni beni naturali e sociali fondamentali siano considerati indisponibili allo sfruttamento economico privato e lasciati alla disponibilità e gestione della collettività.
Il riconoscimento e la salvaguardia dei beni comuni sono diventati in Italia un’azione concreta e una pratica democratica, intorno a cui è possibile collegare e costruire nuovi orizzonti di sperimentazioni e nuove sensibilità politiche.
L’esperienza dei referendum manifesta questa esigenza di una tessitura delle nostre attività e delle nostre esigenze individuali e plurali, a partire dalla nostre specifiche provenienze e dai nostri obiettivi differenti e comuni.
La Rete dei beni comuni vuole cercare di contribuire a questo lavoro di tessitura, all’interno del territorio provinciale di Macerata, con la consapevolezza che non si tratta di costruire nuove identità, ma di ospitare in uno spazio comune le singole soggettività storicamente impegnate sul territorio, che lo hanno già fecondato di cultura politica e impegno civico.
La scommessa è dunque di mettere insieme tutto ciò che si muove sotto il segno dei beni comuni – il lavoro, il territorio gli spazi e l'ambiente, i beni relazionali ed antropici – per costruire un luogo di condivisione delle informazioni, di relazione reciproca e di comunicazione con tutta la cittadinanza; dentro il quale decidere insieme e sperimentare un potere nuovo, sempre più basato sulla condivisione e sulla mediazione dei conflitti, sulla valorizzazione della cultura delle differenti realtà e non sulla contrapposizione delle identità.
La Rete dei beni comuni si impegna a tessere questo spazio d’ospitalità per tutti quelli che vedono nella lotta per i beni comuni la strada di una rivoluzione profonda delle menti e delle pratiche di vita e di relazione. E’ uno spazio aperto: determinato e definito soltanto dalle azioni concrete di individui e soggetti collettivi che decidono di abitarlo, di riempirlo di significati e di contenuti, di costruirlo insieme.
Il prossimo appuntamento con la Rete per i Beni Comuni è per GIOVEDI 7 LUGLIO alle ore 21.30 presso l'ARCI, Via Verdi 10 - Macerata
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