di Cinzia Gubbini, da "Il Manifesto" di oggi.
Palloncini che sono gocce di acqua, tantissimi striscioni, una scansione ordinata del corteo: prima di tutto i Comitati che si sono battuti per il refrendum del 12 e 13 giugno che ha visto stravincere i quesiti relativi allo stop dei privati nella gestione dell'acqua e al "profitto garantito" per i gestori, poi tutte le realtà che hanno sostenuto quella battaglia dalle associazioni come Arci, Legambiente, Wwf, i partiti da Rifondazione a Sel, i Cobas e a seguire quella che sarà la prossima emergenza, cioè i rifiuti. Il popolo dell'acqua è tornato a Roma per farsi vedere, di nuovo, in tutta la sua potenza. Una manifestazione che non ha avuto - come già accadde per i referendum - una grande eco mediatica. Ma che evidentemente non ne ha bisogno.

Così non solo, ad eccezione del Comune di Napoli, nessun altro ente locale ha colto nell'immediato l'occasione per ripubblicizzare l'acqua trasformando anche le Spa a maggioranza pubblica (certo, il referendum non lo impone, ma tutto sta nel coraggio di cogliere il segno politico di un'espressione popolare). Ma dell'obbligo, sancito dal voto, di abbattere quel 7% di "reddito garantito" (la famosa, criptica espressione, del "capitale remunerato") per i gestori, non se ne parla proprio. Come se non bastasse, sull'onda della crisi e col fiato sul collo della Bce (che nella sua lettera all'Italia mette al primo posto le liberalizzazioni dei servizi pubblici) il governo Berlusconi ha varato un pacchetto di privatizzazioni.
E il governo Monti? Dalle premesse, è evidente, non è amico dei referendari. Nei fatti ancora non si è espresso, e continua a non esprimersi. Silenzio eloquente. Il Comitato italiano per l'acqua pubblica, però, non arretra e ha chiesto un incontro con il neo premier. Per ora non accordato.
La risposta del movimento comunque è già pronta: "contro la crisi e la speculazione, autoriduzione, autoriduzione", uno degli slogan più gettonati della giornata. Partirà infatti nei prossimi giorni la campagna "Obbedienza civile". L'obiettivo è autorganizzare i territori per una riduzione della tariffa pari al 7%, tanto quanto il capitale garantito. Torino partirà a giorni.
L'appello della manifestazione "In piazza per l'acqua, i beni comuni e la democrazia":
http://lgsmacerata.blogspot.com/2011/11/in-piazza-per-lacqua-i-beni-comuni-e-la.html
L'appello della manifestazione "In piazza per l'acqua, i beni comuni e la democrazia":
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