Mentre si discute di governi dimissionari, tecnici, di decantazione, di responsabilità, di nuovi premier, di accordi, ci sentiamo di rilanciare la discussione sui contenuti, che i media mainstream mettono da parte in nome di una "governabilità" e "sostenibilità" del mercato, del debito, della Borsa.
Il movimento per l'acqua bene comune, ed i movimenti che in questi mesi hanno davvero messo in campo una pratica politica democratica, incentrata sul bene comune e la sostenibilità ambientale e umana, lanciano una MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER IL 26 NOVEMBRE.
Si riporta di seguito l'appello per la mobilitazione, un nuovo momento di unità delle lotte.
Giovedì 10 novembre, ore 17 al Teatro Valle Occupato "L'acqua non è un debito" Assemblea pubblica
PER L'ACQUA E LA DEMOCRAZIA
Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico. Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare è ferma nei cassetti del Parlamento e gli enti locali continuano a gestire il servizio idrico come prima.
Non solo. Grazie ai diktat della BCE, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni. Governo e poteri forti resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.
L’ACQUA NON E’ UN DEBITO
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. Ma i poteri forti ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua
restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito
e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società.
“OBBEDIENZA CIVILE” PER UN’ALTRA USCITA DALLA CRISI
Vogliamo lanciare la campagna di “Obbedienza civile”, che, obbedendo al voto referendario della maggioranza del popolo italiano, esiga da subito l’eliminazione dalle tariffe della parte relativa ai profitti garantiti. Se ciò non avverrà procederemo all’autoriduzione collettiva delle stesse.
Perché i beni comuni e i diritti sociali vengono prima delle banche e dei capitali finanziari.
VI ASPETTIAMO TUTTE E TUTTI
Vogliamo che la manifestazione sia il luogo di tutte e di tutti come sempre è stata l’esperienza del movimento per l’acqua: radicale nei contenuti e per la massima inclusione, con modalità condivise, allegre, pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione. Vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.
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