Tratto da www.ilmanifesto.it. La democrazia è qualcosa di più di un voto alle elezioni. E' condivisione delle scelte, è riconoscimento del fatto che la gestione del territorio non è delegata agli amministratori, ma va comunque costruita con chi viene direttamente coinvolto nelle decisioni che questi prendono.
Stamattina alle otto lo sfondamento della barriera innalzata dai manifestanti che da giorni presidiano la Maddalena per impedire l'apertura dei cantieri per la Tav. Poi i lacrimogeni. Gli agenti delle forze dell'ordine che scortano una ruspa. E i manifestanti che cercano di resistere, lanciando pietre. Poi la guerra. Inutile la mediazione di alcuni esponenti degli enti locali, che hanno cercato di evitare l'attacco. Si aprla di tende andate al fuoco e di un lancio di lacrimogeni fittissimo nell'area del campo base dove ad un certo punto si sono concentarate le persone. "un lancio senza senso, solo per gasare la gente", ha denunciato il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che proprio ieri sul manifesto aveva lanciato un appello affinché il presidio No Tav non fosse lasciato solo. I manifestanti hanno cominciato a scappare, per cercare di sfuggire alla polizia
Ma i leader della rivolta hanno spiegato che non intendono arrandersi, e che non ci sarà alcun inizio dei lavori. «Abbiamo perso un round, non la guerra». Lo ha detto Alberto Perino subito dopo lo sgombero dell'accampamento dei No Tav a Chiomonte, del leader del movimento. «Oggi - dice - è andata come di pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell'ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti».
Ma che ormai la decisione di proseguire con i lavori della Tav è presa, e che tutti i "poteri" si sono ricompattati intorno al progetto fortemente osteggiato dalla popolazione. Nonostante la motivazione che viene presentata per giustificare la repressione sia il "ripristino della legalità": "Un Paese civile e democratico come l'Italia non può permettersi la permanenza di un presidio come quello del 'villaggio Maddalena' al di fuori della legalità", ha detto la presidente di Confindutria Emma Marcegaglia. «La Tav è un'opera fondamentale - aggiunge Marcegaglia a margine dell'assemblea di Federchimica a Milano - per lo sviluppo dell'Europa e un'infrastruttura importante per mantenere i collegamenti italiani a livello internazionale. Per questo è fondamentale che i cantieri partano entro fine mese per non perdere la quota di finanziamento europeo», conclude il presidente di Confindustria.
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è tornato a ripetere che chi si oppone alla Tav è un soltanto una piccola percentuale della popolazione: «la Tav è un'opera assolutamente necessaria per il Piemonte e per l'intero sistema Paese. Non si può confondere - ha aggiunto - la posizione della Val di Susa con l'azione di violenti facinorosi. Le forze dell'ordine stanno facendo rispettare la legalità e - ha concluso Cota - a loro va il mio pieno sostengo e solidarietà». Eppure è certo che la protesta, la resistenza, le motivazioni che in tutti questi anni hanno opposto i militanti No Tav a chi ha sempre e solo ripetuto che quella dell'Alta velocità è una tratta "necessaria" raccoglie certamente simpatia e appoggio: non è un caso che, nonostante la crisi, stamattina molte fabbriche del piemontese siano entrate in sciopero di solidarietà. Mentre le donne di Chiomonte hanno appena occupato il Comune.
A Roma si svolgerà oggi pomeriggio alle 16 a piazza Colonna un presidio di solidarietà.
A Milano l'appuntamento è alle 18 a piazza San Babila.
A Reggio Calabria davanti alla Prefettura in piazza Italia appuntamento alle ore 18.
Genova si sta già mobilitando: dalle ore 11 davanti alla Prefettura.
Bologna si dà appuntamento a piazza Nettuno alle 18.
A Torino alle 15,30 davant alla sede del Pd in via San Francesco d'Assisi.
A Napoli alle 17 a piazza Plebiscito.
Per leggere l'appello: http://lgsmacerata.blogspot.com/2011/06/fermatevi_27.html
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