28.5.11

Scuole Montessori in rivolta



"Resisteremo un minuto in più di loro. Tutto questo non è un caso, ma un preciso disegno per smantellare tutto ciò che in questo paese può garantire pari opportunità". Tiziana, la mamma di Valerio, va dritta al punto per spiegare perché insieme a tutti gli altri genitori della scuola frequentata da suo figlio (il 101° circolo di Roma) ha deciso di passare tre giorni barricata dentro la scuola. Si tratta di provare a difendere il futuro scolastico del figlio, roba non da poco. Prima di fartelo togliere vale la pena combattere. E così gentiori non proprio avvezzi alle proteste di piazza, con i loro bambini, dopo aver avvertito le maestre - che però in questa faccenda assumono un ruolo di secondo piano - hanno pacificamente invaso la scuola alla fine lezione di ieri, alle 16,30. Alle 20,00 , li troviamo che distribusicono, da bravi genitori organizzatissimi, il pasto ordinato da un catering per la cena dei piccoli. I quali per tutto il giorno hanno scorrazzato in giardino. Intanto, ci si prepara per il concerto organizzato per la sera.


Sei meno: Tiziana, intanto, continua a raccontare: "Il mese scorso abbiamo saputo che l'anno prossimo avremo un taglio di ben sei maestre. Quattro di queste verranno tolte dal plesso tradizionale con la conseguenza che ci saranno classi di quarta e quinta, che sono le meno numerose, che varranno accorpate ad altre classi. Una maestra viene 'tagliata' invece dal plesso Montessori, che è una scuola molto piccola con sole dieci maestre. Toglierne una significa compromettere definitivamente un metodo didattico, quello Montessori, che prevede che non ci siano classi chiuse, che tutte le maestre collaborino condividendo il materiale montessoriano: una in meno significa ledere il lavoro di tutte e cinque le classi. infine - conclude Tiziana - verrà 'elimanato' l'insegnamento dell'inglese impartito da un maestro con la specializzazione".

Scuole a pezzi: Il tutto in uno scenario da lacrime e sangue: il 101° circolo si trova in uno spazio molto bello e curato, nella prima periferia sud-est di Roma, vicino Cinecittà. Ma tanta grazia sembra il retaggio di una stagione ormai definitivamente chiusa, quando la scuola pubblica cercava e spesso riusciva ad essere avanguardia didattica educativa. Ovviamente succede ancora, questa scuola ne è un esempio (basta viistare il sito). Ma ormai da anni il "miracolo" delle riforma fatte pensando prima di tutto al risparmio hanno dato i loro frutti: dappertutto insegnanti e genitori fanno i salti mortali per garantire un minimo di decoro alla vita scolastica. Mentre il ministro Gelmini si permette di parlare di "razionalizzazione".

Il programma dell'occupazione: I genitori hanno appeso fuori dalla scuola striscioni e disegni. Ieri poco dopo l'occupazione davanti alla scuola è passata una piccola manifestazione a favore dell'acqua pubblica organizzata dal quartiere. L'empatia è stata immediata. Qui e lì si difendono beni comuni, che qualcuno vorrebbe elargire solo a pagamento. Poi in serata un concerto a cui hanno partecipato più di 300 persone. Oggi in calendario ci sono laboratori per bambini, alle 17 il dibattito pubblico "come resistere alla distruzione della scuola pubblica (via Lemonia 238) e stasera musica e proiezioni. I laboratori per i più piccoli continuano anche domani mattina fino alle 13,30.

Il caso Montessori: Se ci troviamo di fronte all'ennesimo caso di taglio ben poco razionale - come può essere razionale smembrare un gruppo classe in quinta elementare? - nel caso della protesta delle scuole Montessori ci troviamo anche di fronte a un'evidente violazione di legge: esiste infatti una convenzione tra il ministero della Pubblica istruzione e l'Opera nazionale Montessori in cui si garantisce, tra l'altro, la compresenza di due insegnanti. Ma, almeno a Roma, i genitori e i maestri delle cinque scuole Montessori raccontano che "il prossimo anno per tutti è meno uno". Tant'è che la protesta non finisce con l'occupazione di via Lemonia: il 30 tutte e cinque le scuole Montessori della capitale parteciperanno al presidio convocato in mattinata sotto al ministero della Pubblica Istruzione di viale Trastevere. Per ora nessuna protesta pubblica da parte dell'Opera nazionale Montessori. Sarà perché la maggior parte delle scuole montessoriane sono private?

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