15.5.11

Alcune riflessioni. A proposito di Università e scuola pubblica.

Tutto molto facile quando si parla di Scuola e Università. Tutti pronti a urlare ai quattro venti che l’Università, la ricerca e il sapere in generale sono la più grande risorsa del nostro Paese. Perché studiare è importante, studiare ti fa crescere, studiare ti permette di emanciparti. Insomma, lo studio è tutto..
Credo che tutti noi abbiamo sentito queste parole da genitori, nonni, zii, amici più grandi, educatori. Ma in particolare credo che l’abbiamo sentite in televisione, nei telegiornali, in programmi vari, forse persino in qualche puntata del grande fratello o di qualche show televisivo.
Ebbene si, studiare è importante. E’ formazione, sapere, maturità. E’capacità di leggere la storia, comprendere le dinamiche sociali, politiche, economiche. E’ possibilità di avere coscienza critica su ciò che ci circonda. Credo che questo vada detto, e non è mai superfluo riaffermarlo.
Purtroppo però la situazione è diversa. L’ipocrisia di questa fase storica è troppo forte e in particolare una buona dose di politici utilizzano la Scuola e l’Università come strumento di consenso e di propaganda elettorale.

Una riflessione su temi concreti:
Mi limito a riportare alcuni dati, in particolare economici, con i quali spesso faccio i conti, cercando di darne una lettura sempre oggettiva e con l’intento di strutturarli affinchè possano rispondere nella maniera migliore possibile alle esigenze di tutti noi studenti.
Spero di suscitare una riflessione, e perché no, anche “indignazione”, come dice Stéphane Hessel nel suo opuscolo ormai diventato famosissimo.
Come studente eletto al Senato Accademico dell’Università degli studi di Macerata, dopo un anno circa di esperienza, mi sono reso conto, dall’interno, di quella che è la situazione in cui si sviluppa il diritto allo studio e in generale il mondo della scuola e dell’Università. Tra il 2010 e questo inizio di 2011 ho toccato con mano le problematiche legate ai tagli da parte del Governo statale e l’ipocrisia con cui vengono affrontate.

A proposito di borse di studio:
La borsa di studio è quello strumento, garantito dallo Stato e dalle Regioni agli studenti bisognosi e meritevoli, che comprende il vitto, l’alloggio, servizi, più una parte di liquidità economica. Queste borse danno a molti ragazzi/e la possibilità di studiare in maniera dignitosa, pur se privi di mezzi. Niente di più di ciò che stabilisce la nostra Costituzione all’art. 34, III e IV comma.
Alcuni dati. Il finanziamento statale per il 2010: 246 milioni di Euro, da dividere tra le venti Regioni. In linea di massima si riusciva a coprire in questo modo circa il 90% degli studenti idonei e vincitori della borsa nelle fasce del Nord e Centro italia, e il 60 % degli idonei al sud. La finanziaria 2011 ha imposto un forte taglio prevedendo un finanziamento di soli 125 Milioni di Euro. Un taglio di circa 120 Milioni,pari al 50 % del totale. La previsione di bilancio per i prossimi anni vedrà un ulteriore depuramento delle somme. Nel 2013 avremo un finanziamento di soli 12 Milioni di Euro. Complessivamente il taglio in tre anni sarà di 234 Milioni. Aggiungo anche che i concomitanti tagli ai trasferimenti statali per le Regioni comporteranno un ulteriore problema, in quanto l’ente Regionale è partecipe del finanziamento alle borse. E, da alcuni calcoli, il taglio previsto per le Regioni comporterà un’ulteriore riduzione nel fondo per il solo 2011 di 23 Milioni di Euro, arrivando perciò a 101 Milioni.

Una situazione insopportabile:
Qualcuno potrebbe non crederci, ma così stanno le cose. Già quest’anno abbiamo fatto i conti con la carenza finanziaria. Per rimanere dentro la nostra Regione, è bene ricordare che già nel Settembre scorso circa mille studenti degli atenei di Urbino e Ancona, nonostante idonei e vincitori di borsa, non ne erano beneficiari, in quanto mancavano i soldi per pagarle. A seguito delle manifestazioni nazionali e di quella regionale (17 Novembre 2010 sotto i palazzi della Regione Marche, vedi allegato http://www.facebook.com/note.php?note_id=178672955476598 )
siamo arrivati alla firma di un protocollo d’intesa con la Regione. In sede di approvazione della finanziaria, la stessa ha previsto un finanziamento straordinario 2, 5 Milioni di Euro per le borse di studio degli studenti marchigiani. Una importante boccata d’ossigeno limitatamente a quest’anno.

Ulteriori considerazioni generali:
Quella delle borse è solo una delle tante cose di cui si potrebbe discutere. Analoga riflessione vale per:
-finanziamenti alle Università per dipartimenti e centri di ricerca
- blocco delle assunzioni per ricercatori e docenti
- taglio ai finanziamenti delle “borse erasmus” per studenti e dottorandi. Ci dicono che le esperienze all’estero sono fondamentali. Purtroppo si predica bene e si razzola male.
In questo quadro di tagli drammatici, si inseriscono ulteriori problemi, come la continua delegittimazione dei professori e degli educatori in generale, definiti dallo stesso Presidente del Consiglio “insegnanti di Sinistra che nella Scuola Pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”.
Credo che gli insegnanti si occupino di ben altro, piuttosto che inculcare ideologie Comuniste (parola nobile sotto il profilo etimologico e non solo) e valori contro la famiglia.

Il Futuro e la cultura:
Un futuro da guardare alla luce del passato e del presente. Un futuro a cui dobbiamo guardare necessariamente con speranza. La destrutturazione della Scuola e dell’Università, che ormai da diversi anni si sta cercando di mettere in piedi, deve essere combattuta con la forza della cultura. Cultura che è l’arma principale che noi studenti abbiamo. Non possiamo limitarci a guardare da fuori e da estranei a questa situazione. Dobbiamo farci carico di esternare il nostro malessere, di pensare a ciò che c’è di positivo rendendolo ancora migliore, e di guardare a quello che è negativo, comprendendolo, criticandolo, e proponendone un’alternativa. Cè necessità di una Scuola e un’Università accessibili a tutti, che proponga modelli culturali diversi da quelli dei mass media, che sia attento e sappia leggere le dinamiche attuali: l’iper-liberismo, l’immigrazione, la questione meridionale, gli squilibri economici tra nord e sud del mondo, le guerre neo-colonialiste, i movimenti femministi, il rispetto della laicità dello Stato.
La scuola, l’Università e il sapere sono il nostro futuro e il futuro della Società Italiana. Non possiamo rimanere con gli occhi chiusi e con le mani legate. Adoperiamoci collettivamente..

Marco Monaldi

1 commento: