Oggi condivido con voi l'assurdità totale di una situazione, quella israelo-palestinese, che oltrepassa i limiti dell'immaginario e raggiunge picchi di violenza inaudita, tanto violenti quanto sistematici e inarrestabili. E così vi presento Omar, un uomo intelligente, accogliente, delicato e umile, che in Palestina tre settimane fa ci chiese di aiutarlo a demolire la sua casa o almeno a portare fuori tutto il materiale che vi era all'interno prima della demolizione. Ricordo le facce di tutti quando il giorno di andare da Omar si avvicinava, i miei compagni di viaggio ed io non potevamo nominare quell'impegno preso senza il groppo in gola di chi non se la sente ma porta a compimento una richiesta fatta da un amico. Che dolore.
Siamo stati da Omar, abbiamo conosciuto la sua famiglia allargata, abbiamo ascoltato i loro racconti, ovviamente serviti e riveriti come fossimo gli ospiti più attesi, abbiamo visionato quei documenti che dovrebbero aver garantito Omar a suo fratello, abbiamo tentato di capire. Ma cosa c'è da capire quando l'assurdità di fa legge...
Così abbiamo abbiamo visitato quella casa e abbiamo filmato le ragioni di Omar per dar loro voce, per tentare almeno di far sapere quello che subisce il popolo palestinese; ma nulla più di questo.
L'abbiamo aiutato come potevamo e ci siamo salutati alla nostra partenza all'aeroporto, consapevoli che quella casa sarebbe stata demolita nonostante tutto.
Così è stato e vedere quei video è davvero una tortura, immaginate per Omar....
Non ho parole per descrivere, spero solo che leggiate anche voi, che non avete avuto la fortuna di conoscere Omar e guardando abbiate la sensibilità di indignarvi.
Omar non sei solo.
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