30.1.12

"Un altro mondo è possibile?": il nostro cineforum indignato all'ITAS

In questi anni il lavoro nelle scuole superiori ha generato tanti buoni frutti e una diffusa consapevolezza dei problemi della/nella scuola. Alle mobilitazioni si è sempre cercato di affiancare un lavoro assembleare di informazione, orizzontale e democratico ai massimi livelli.
Da oggi LGS porta avanti un cineforum alla settimana culturale dell'ITAS intitolato: "Un altro mondo è possibile?"... Con le decine di ragazze e ragazzi che sicuramente parteciperanno vogliamo aprire un canale di discussione, di condivisione di esperienza (la visione di un film) e comune individuazione di alcune tematiche centrali, che vertono innanzitutto sul disagio sociale e la marginalità.
La questione dell'autoritarismo a scuola come a casa, il futuro "meticcio" di una società che si vuole comunque razzista, escludente, con nemmeno troppo velate forme di neofascismo; e poi il tema della religione e della laicità. Quando io e Gabriele ideato questo cineforum ci siamo mmaginati un viaggio nei luoghi dell'esternalità, del fuori, nelle periferie; nei luoghi dove si genera esclusione, si producono forme di controllo e dove tuttavia (è il caso di Tutti per uno) si producono sempre nuove resistenze e pratiche liberatorie: da qui, il desiderio di rompere le dicotomie violente centro/periferia, dentro/fuori per far risaltare la potenza della soggettività subalterna e allo stesso tempo far immaginare una pratica della vita in comune che sappia appunto riconoscere le differenze e combattere le discriminazioni, le diseguaglianze, le poliedriche forme di dominio e controllo: da qui, la domanda sull' Altro mondo possibile.
Non avendo la pretesa di esaurire le tematiche che possono interessare una generazione comunque segnata dall'iperinformazione e dall'abbondanza di stimoli contraddittori e per questo sovente ininfluenti, ci siamo posti l'obiettivo di mettere a fuoco alcuni nodi del potere nella nostra società, incentivando tuttavia un ascolto partecipato ed una rielaborazione attiva del materiale di cui fruire.

Ipotizziamo, tuttavia, che questa positiva esperienza politica e culturale che è la visione collettiva di film a tema, possa continuare in seguito nelle forme che l'insieme di coloro che vorranno partecipare si darà.

Ringraziando Ludovica, compagna di lungo corso e rappresentante d'istituto dell'ITAS, ci auguriamo che esperienze come questa possano sempre più fiorire negli istituti della nostra città, in quanto determinano una riappropriazione democratica degli spazi scolastici e danno vita a forme nuove e futuribili di autoformazione collettiva.


Stefano Casulli

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